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Pubblicato su 15 settembre 2025
Con oltre 100 appuntamenti e più di 300 ospiti in tre giornate, l’edizione 2025 del Tempo delle Donne del Corriere della Sera si è confermata un osservatorio privilegiato sulle grandi trasformazioni che attraversano la nostra società. Un confronto che ha toccato temi universali – potere, denaro, lavoro, relazioni, tecnologia – e che ha visto alternarsi sul palco figure di primo piano del mondo economico, culturale e istituzionale.
Tra le voci protagoniste, quella di Gioia Ferrario, Global COO, CHRO & Managing Director di JAKALA, che ha dialogato con Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera, portando la sua visione su dati, intelligenza artificiale e sostenibilità, senza mai perdere di vista il filo conduttore più autentico: le persone. Alla stessa sessione hanno partecipato anche Lara Pelagotti, psicologa psicoterapeuta, e Felicia Kingsley, scrittrice.
Nel suo intervento, Gioia ha evidenziato come l’AI possa costituire un alleato prezioso non solo per le imprese, ma anche per chi cerca nuove opportunità professionali. In JAKALA, ad esempio, gli algoritmi supportano i candidati nel trovare le posizioni più in linea con le loro competenze e aspirazioni, e allo stesso tempo semplificano la quotidianità dei 3.500 collaboratori, liberandoli dalle incombenze amministrative a basso valore aggiunto per restituire tempo ed energia alla crescita, all’innovazione e alle relazioni.
La riflessione si è poi spostata sul tema dei bias nei sistemi di intelligenza artificiale: ogni algoritmo, infatti, riflette i dati con cui è addestrato. Da qui, la consapevolezza che la responsabilità ultima non potrà mai essere delegata interamente a una macchina. Il riconoscimento del talento, la capacità di leggere le sfumature, di valorizzare le differenze e di guidare i team rimangono compiti umani, che la tecnologia deve affiancare, non sostituire.
Gioia Ferrario ha inoltre ribadito l’impegno di JAKALA sul fronte della sostenibilità, intesa non come dichiarazione d’intenti ma come pratica concreta. Dal Bilancio di sostenibilità, concepito come strumento di trasparenza e responsabilità, fino a policy che incidono direttamente sulla vita delle persone e sull’ambiente: un parco auto aziendale totalmente elettrico, iniziative di welfare mirate a ridurre l’impatto ambientale e a migliorare la qualità della vita, e progetti che legano la crescita dell’impresa a un beneficio collettivo.
Come ha dichiarato Gioia:
Credo profondamente che dati, tecnologia e sostenibilità non siano ambiti separati, ma parti di un unico disegno. La vera sfida è saperli intrecciare: perché non si tratta solo di migliorare i processi o i numeri, ma di immaginare un futuro del lavoro più giusto, inclusivo e sostenibile. Un futuro in cui le persone restano al centro, e in cui il valore che creiamo insieme è capace di generare impatto positivo anche fuori dalle aziende, nella società.
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